La nostra storia

la nascita

Il Comitato per la Difesa del Territorio dalla progettata diga di Falzè è un’associazione eletta dai cittadini all’indomani dell’approvazione della relazione De Marchi incaricata dal Governo, subito dopo la piena del ’66, di studiare il corso del fiume Piave e di individuare delle possibili soluzioni per proteggere i comuni rivieraschi dal rischio di esondazioni del fiume.

1968

si inizia a parlare della Diga di Falzè

Era il 1968 quando la commissione de Marchi indicò la realizzazione di 5 invasi  in diversi punti dell’asta fluviale. Uno di questi, il più grande, doveva essere realizzato alla stretta di Falzè mediante la costruzione di una diga in grado di creare un bacino di circa 90 milioni di mc d’acqua. L’ing. Armellin prese la palla al balzo e iniziò ad elaborare le sue proposte progettuali. 

la polazione

elegge il comitato NoDiga

Ci volle un po’ di tempo prima che la popolazione comprendesse la portata del progetto dell’ing.Armellin e che si rendesse conto di quanto sarebbe stato devastante non solo per il territorio di Sernaglia. Fu così che nacque un comitato, appunto il Comitato per la difesa del Territorio dalla progettata diga di Falzè. 

1969

costituzione del comitato NoDiga

Siamo nel 1969, anche se la costituzione formale davanti al notaio avvenne nel 1984, e bisogna dire che  l’attività del Comitato, presieduto allora dal maestro Fedato, fu veramente incisiva. 

Problematiche

inidoneità del sito

Oltre a evidenziare tutte le problematiche e i rischi che avrebbe provocato la realizzazione del bacino di Falzè ( tutte questioni tuttora aperte e quindi fondate…) sollecitò gli enti preposti alla difesa dalle esondazioni fluviali e all’irrigazione ad effettuare degli approfondimenti geologici da cui emerse l’inidoneità del sito alla realizzazione di una diga.

rimodulazione

reale o solo di facciata?

Contemporaneamente l’ing. Armellin rimodulava la propria proposta progettuale: da bacino antipiena a bacino promiscuo, a bacino irriguo… e così via con l’obiettivo evidente di imbonirsi ora gli agricoltori, ora gli operatori turistici affascinati dall’idea di un laghetto navigabile.

1970

nuove soluzioni

Siamo negli anni settanta e non esisteva ancora un piano di Bacino che, come sappiamo, verrà approvato solo nel 2009. In tutto questo periodo abbiamo assistito alla contrapposizione tra i sostenitori della diga e coloro che propendevano invece per altre soluzioni quali le casse di espansione.

2009 - 2010

PSSI

Il PSSI approvato con DPCM del 2 ottobre 2009 e pubblicato sulla G.U. n.23  del 29 gennaio 2010 ha, o meglio, avrebbe dovuto, mettere fine a questa diatriba avendo escluso la realizzazione della diga di Falzè e stabilito questi interventi:

 

 l’utilizzo dei bacini di monte, l’allargamento del fiume nel tratto finale e la realizzazione di alcune casse di espansione a iniziare da Ponte di Piave. 

PSSI

Non attuato

Come ben sappiamo il Piano non ha trovato attuazione. Non solo, a partire da novembre 2010, prendendo spunto da una piena   del Piave, il Prof D’Alpaos, che nel frattempo ha preso il testimone dall’ing. Armellin, a diverse riprese in occasioni formali ed informali “continua ad insistere ” nella sua proposta di realizzazione della diga di Falzè. D’Alpaos, almeno nella fase iniziale, incontra i favori della Regione con Zaia e l’ass. Bottacin.

2012

Comitato NoDigaFalze rinnovato

Fu così che, di fronte al ripresentarsi concreto del pericolo della diga di Falzè, nel gennaio del 2012 il Comitato antidiga è stato rinnovato e ha ripreso con energia i temi del comitato precedente e soprattutto ha reclamato la realizzazione della legge allora vigente, ovvero del PSSI.

A SErnaglia

l'opposizione degli studiosi

In accordo con il Comune di Sernaglia ha coinvolto eminenti studiosi nella ferma opposizione al progetto di D’Alpaos. Ricordo, tra questi, il prof. Todini Ezio dell’università Almamater di Bologna, il Prof. Franco Cucchi dell’università di TS, il prof. Forti Paolo  Geologo dell’università di Bologna. L’azione del nuovo comitato è stata molto intensa sempre pronta a respingere qualsiasi tentativo di riproporre la diga di Falzè anche quando l’attenzione della popolazione era calata, perché convinta che il pericolo fosse cessato

Progetto diga ACCANTOANTO

Denitivamente?

Con l’approvazione da parte dell’Autorità di Bacino del Piano di gestione del rischio alluvioni 2015-21 e del successivo aggiornamento al 2026 che ha inglobato tutta la pianificazione precedente in materia di alluvioni, compreso il PSSI di cui ho parlato prima , l’attenzione  delle popolazioni coinvolte si è spostata su un nuovo progetto: le casse di espansione di Ciano, progetto di cui si è parlato  in  una conferenza convocata a Falzè ( giugno 2021), e a Sernaglia durante un convegno organizzato da Legambiente, Comitato antidiga  e associazione da Ponte a Ponte con il Prof. Rusconi, già autorità di Bacino, mentre il progetto di diga per il momento è stato accantonato. Definitivamente? Non ne siamo proprio convinti, visto che il prof. D’Alpaos non perde occasione per riproporlo in tutte le sedi possibili ed immaginabili, comunque il Comitato c’è e vigila su questo!

La nostra Missione

La missione del comitato è di difendere territorio e popolazione dalla possibilità della realizzazione di una Diga a Falzè, opera pericolosa su un territorio non adatto.

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