I saluti istituzionale del convegno “Piave, stato ecologico a rischio?”

SONIA FREGOLENT
(Sindaco di Sernaglia della Battaglia)

Ringrazio tutti i partecipanti per essere qui con noi oggi, per un tema importante e particolarmente
sentito. La nostra Amministrazione, già nel 2012, si era occupata e preoccupata per la questione
Piave e le ipotesi che si sentivano nell’aria, soprattutto per quanto concerneva l’ipotetica Diga di
Falzè.
Questa volta vi proponiamo un tema che è sempre legato alla questione Piave, per capire che cosa è
successo in questi anni, dove si sta andando e quali possono essere le possibili soluzioni. Soluzioni
che ad avviso di questa Amministrazione, ma in linea credo con le direttive europee e con gli
approcci, sicuramente più aggiornati, devono essere soluzioni che guardano alla problematica a 360
gradi. Ecco perché abbiamo con noi oggi dei docenti universitari, molto, molto preparati e bravi che
ringrazio, dall’ingegner Rusconi, il professor Vallerani, l’ingegner Todini, la professoressa Maria
Rosa Vittadini, il professor Ghetti e il professor Paolo Forti. Tutte persone che oggi andranno ad
approfondire, ci renderanno edotti su aspetti che, non sono soltanto meri calcoli, sicuramente
corretti, ma che ci fanno capire che le soluzioni, devono essere soluzioni partecipate, soluzioni che
guardano a tutti gli aspetti e non che prendono atto di quanto può essere detto da un “dittatore”
idraulico, ecco, quindi, che io mi fermo qui.
In sala c’è il professor Cucchi, che ha moderato la volta precedente, che inviterei qui per un breve
saluto, lo ringrazio perché arriva anche lui da Trieste, quindi tutte queste persone hanno fatto un
sacco di strada per essere qui con noi, lo ringrazio e lo invito qui, per un breve saluto. Grazie.

PROF. CUCCHI

Buonasera a tutti, è sempre con piacere, anche se ormai, facendo i conti, cominciano ad esser troppi
gli anni, vi ringrazio molto di avermi inviato qui a partecipare a questo incontro, in cui illustri
studiosi ci rappresentano le caratteristiche chiamiamole idrologico-biologiche del fiume Piave.
Stavo pensando all’altro giorno, neolaureato, quindi vi parlo del 1972, ho avuto l’incarico di
coadiuvare i docenti dell’Università di Trieste, che erano stati incaricati di studiare, dal punto di
vista geologico, le dighe di laminazione dei fiumi Tagliamento, prima, diciamo, l’effetto della
Commissione De Marchi, vi ricordate la Commissione De Marchi, istituita dopo le grandi alluvioni,
aveva ubicato sui fiumi pericolosi tutta una serie di sbarramenti, che avrebbero dovuto, in qualche
maniera, frenare le piene. E, quindi, io lì neuro laureato, ho cominciato a rilevare, per dighe, sul
Cellina, che è un torrente del Friuli Venezia Giulia, c’erano le dighe di Ravedis, di Mezzocanale e
di Cellina, l’unica che è stata costruita è la diga di Ravedis, poi sul Meduna c’era la Clevata e il
Colle, si continua a discutere ancora a Colle se fare o non fare qualche cosa, sul Tagliamento c’era Pinzano, “si fa, non si fa, cosa si fa, cosa non si fa”. Finite quelle siamo stati chiamati a dare una
mano anche all’Università di Padova, che lavorava su Falzè, sulle dighe di Falzè sul Piave, quindi
io da neo laureato ho incominciato a seguire le indagini geologiche, geomorfologiche, i sondaggi, le
prove, ecc., e per inciso, per la prima volta, ho messo in atto tutte le mie conoscenze di carsismo,
perché ho imparato ad apprezzare le grotte, le sorgenti, le doline del Montello, che sono
un’espressione di carsismo nei conglomerati, fra le più particolari al mondo, andiamo sul sicuro su
questo, sarebbe un geosito super internazionale il Montello.
Ricordo ancora le grandi riunioni a cui partecipavo, stavo in un angolino io, facevo soltanto il
geologo che seguiva le cose fra i progettisti delle dighe, a Falzè si parlava “la facciamo a Falzè, la
facciamo a Nervesa, dove facciamo lo sbarramento, forse sì, forse no…”, mi ricordo ancora le
grandi discussioni fra l’ingegner Armellin e l’ingegner Zorzi, su che tipo di diga fare a luci fisse, a
luci aperte, paratoia, … grandi discussioni, queste cose qua.
Il mio amore per il Montello è continuato, perché quarant’anni dopo lo apprezzo ancora di più,
perché veramente è una cosa unica. Quindi ascolto volentieri gli illustri ospiti, non voglio
assolutamente rubare loro il tempo, vi ringrazio ancora di avermi invitato qui questa sera. Grazie
signor Sindaco, grazie a tutti.

SONIA FREGOLENT
(Sindaco di Sernaglia della Battaglia)

Grazie, grazie professor Cucchi. Io ringrazio anche i Sindaci presenti in sala, il Comitato “No-Diga”
che ha collaborato con l’Amministrazione comunale per l’organizzazione di questa importante
giornata e che sempre, assieme all’Amministrazione, si preoccupa e tiene le antenne alte sulla
questione. Lascio la parola alla professoressa Vittadini, che farà da moderatore di questa giornata,
grazie e buon convegno a tutti!

MODERATORE MARIA ROSA VITTADINI
(Università IUAV di Venezia, già Direttore del Servizio Nazionale VIA)

Grazie, e grazie dell’invito a fare da moderatore a una cosa di tale complessità e importanza.
Immagino di essere stata chiamata qua, perché nella mia vita ho fatto, per un certo numero di anni,
il Direttore Generale del Servizio VIA, Valutazione d’Impatto Ambientale del Ministero, per cui
proprio il luogo dove si confrontavano su problemi specifici, visioni diverse, e bisognava integrare
punti di vista, discipline, impostazioni scientifiche e progettuali di matrice diversa, e trovare il
modo di confrontarsi, trovare il modo di capire le ragioni delle varie parti e capire come arrivare
alla migliore delle soluzioni.
Quindi io credo, spero, che da questa discussione, anzi sono convinta che succederà, si facciano
passi avanti verso questa maggiore capacità di integrazione e di comprensione, e quindi senza porre
altro tempo in mezzo.. Io qui faccio il moderatore, quindi faccio l’orologio. L’orologio significa
“spendi tempi”, i tempi sono mezzora per ciascuna relazione, verso la fine della mezzora comincio
a dar segni che la relazione deve essere finita, qualcuno mi ha detto che parlerà per meno di
mezzora, faremo dei bilanciamenti, andrà benissimo, su presupposto che alla fine di queste cinque
mezzore, ci sia lo spazio per far domande, per proporre riflessioni. Io spero che sia una gradita e
anche utilizzata opportunità e, vista la caratura delle conoscenze e delle competenze che avete a
disposizione, penso che sia una straordinaria occasione per fare domande. E, quindi, cominciate a
segnarvi le domande dell’ultima mezzora. Detto questo do immediatamente la parola ad Antonio
Rusconi, recito la qualifica di ciascuno, per non sbagliare, già Segretario Generale dell’Autorità di
Bacino dei fiumi Isonzo, Tagliamento, Livenza, Piave, Brenta, Bacchiglione.
Prego ingegnere, io lo chiamerei anche professore, essendo lui mio collega IUAV da molti anni.